Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
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Escursione 16 maggio 2021 - Parco Nazionale del Gargano - Intersezionale con il CAI Bari

Monte Sacro - Mattinata-“Una passeggiata in cerca delle orchidee"

 

Scheda Tecnica

Difficoltà:

  T
Quota massima:   872 metri (Monte Sacro)

Dislivello:

  200 metri
Durata A/R:   3 ore (escluse soste)
Lunghezza:   8 km.
Appuntamento a Foggia:   ore 7.50 davanti al Caffè dell’Alba – Partenza alle ore 8.0
Attrezzatura necessaria:   scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a cipolla, giacca a vento, un ricambio di vestiario e almeno un litro d’acqua.
Assicurazione obbligatoria:   Per i non soci pari a € 8,00
Dobbiamo ancora mantenere le precauzioni anti Covid, quindi è aperta a 15 partecipanti e i soci CAI hanno la precedenza, per i non soci che dovessero partecipare la quota di iscrizione è di € 8,00.
 
Distanza luogo escursione da Foggia km: 80 circa, SS 89 Foggia - Mattinata, dal centro di Mattinata si percorre in auto la vecchia SS 89 (Vieste interna) in direzione Vieste e dopo circa 4 km, si svolta a sinistra (indicazione per Monte Sacro) e si segue una stradina asfaltata in salita per circa 5,5 km fino ad un bivio, si svolta a sinistra e dopo altri 600 m. circa si giunge all’inizio del sentiero (indicato a destra da una bacheca in legno)
Coordinatori:   Domitilla Mazzardo 347.7148906 (CAI Foggia) Vito La Macchia 393.9649485 (CAI Bari
Iscrizioni: Le iscrizioni potranno essere fatte in sede venerdì 14 maggio dalle ore 20 alle 21 dopo la valutazione delle condizioni meteo per la domenica

 

  Scheda Tecnica

 

 
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Si tratta di un percorso di andata e ritorno che si imbocca percorrendo, in direzione nord-nord est, una vecchia mulattiera, in leggera salita, a tratti pianeggiante, tra muretti a secco delimitanti proprietà private costituite da vecchie costruzioni abbandonate. In questo tratto si incontrano alberi di roverella e carpino nero, notevoli sia per le dimensioni che per la forma. Qui, in primavera, è facile ammirare le numerose orchidee selvatiche che caratterizzano il Gargano ed in modo particolare il territorio di Mattinata. Dopo circa 600 m. il sentiero volge in direzione est e comincia ad inerpicarsi sul versante di Monte Sacro, penetrando in un bosco di leccio. A metà percorso si incontra una piccola area attrezzata per la sosta. Continuando, dopo circa 1100 m. dalla partenza, si giunge sull’altopiano caratterizzato da doline carsiche, un tempo coltivate e oggi colonizzate da felceti di Felce aquilina. Si procede e dopo circa 300 m. si trovano i ruderi dell’Abbazia della SS. Trinità di Monte Sacro, in parte restaurati. Nei dintorni è possibile raggiungere agevolmente la vetta di Monte Sacro (872 m. s.l.m.) e scoprire alcuni ambienti rupestri e scorci panoramici. Nei vari ambienti attraversati è possibile trovare le tracce del cinghiale, del tasso e della volpe. Nelle radure ai bordi dei boschi e nei pascoli sono numerosissimi gli insetti, fra cui bellissime farfalle diurne e coloratissimi coleotteri.
 
Elementi ambientali

Habitat forestali di leccio, habitat di xerogramineti ricchi di Orchidee, avifauna forestale, habitat ruderali, punti panoramici.

 

Mattinata: paradiso delle orchidee spontanee

Nel Gargano, ci sono circa 2.500 specie di piante da scoprire, da rispettare. La cittadina di Mattinata è diventata una meta sempre più ambita dagli amanti della natura. Tutto il territorio regala scenari da sogno, ma al di là del paesaggio, ci sono tesori naturali che attirano studiosi ed appassionati da tutto il mondo: sono le Orchidee spontanee: 87 specie, uniche nel mondo vegetale. Più ricercate e fotografate sono quelle appartenenti al genere Ophrys che imitano per forma e colori gli insetti impollinatori, un espediente per la sopravvivenza e la conservazione della specie.

 
Abbazia della SS. Trinità di Monte Sacro
Seppur declinata in una serie di rovine, testimonia ancora la originaria grandezza dell’imponente cittadella monastica risalente ad epoca medievale, quando un gruppo di monaci provenienti da Santa Maria di Calena (Peschici) realizzò inizialmente su questa cima un piccolo cenobio di pochi monaci. Se ne trova traccia per la prima volta in una bolla papale del 1058. Ma già cento anni dopo Monte Sacro è menzionata quale abbazia indipendente dal nucleo di Peschici. La visita ai ruderi consente anche di ammirare, oltre ai vari ambienti che formavano il complesso conventuale, anche resti di affreschi, sculture che ornano i capitelli delle colonne e misteriosi e simbolici bassorilievi scolpiti sulle pareti. La bellezza architettonica e l’interesse storico sono ulteriormente valorizzati dalla presenza di piante rupestri rarissime che qui hanno colonizzato le antiche mura. Ci si riferisce al più simbolico endemismo garganico, la Campanula garganica e alla Vesicaria minore (in Italia presente solo sul Gargano), entrambe dalle bellissime fioriture.
 
Cartografia