Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
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SABATO 25 – DOMENICA 26 NOVEMBRE 2023 – FORESTA UMBRA

1. circuito: Caserma Caritate - Pozzo Lorenzo - Caserma Ginestra Inferiore
2. tracciato decauville - Ponte delle Scalelle / Cisterna Ponte delle Scalelle
3. Centro Visite Umbra

 

SABATO 25 novembre

per il percorso di cui al punto 1. ci avvarremo della guida di Paolo Giuliani e Anna Di Donato,soci CAI, profondi conoscitori della Foresta Umbra

Difficoltà:

 

T

Quota massima:   500 m. (Caserma Ginestra Inferiore)
Quota minima: 184 m. (Ponte delle Scalelle)
Dislivello: 316 m.
Dutara:   3 ore circa
Lunghezza:   6 Km.
Equipaggiamento:  
scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a cipolla, giacca a vento, bastoncini da trekking (consigliati)
 
Colazione:   a sacco
Acqua:   secondo necessità, non è possibile rifornirsi lungo il percorso
Mezzi di trasporto:   circa 90 minuti da Foggia
Rientro previsto: nel tardo pomeriggio
Appuntamento: ore 8.00 Caffè dell’Alba - Partenza: ore 8.10

Modalità di partecipazione:

la sera di sabato 25 novembre saremo ospitati all’Hotel Maremonti di Vico del Gargano (Via della Resistenza, 119)

Partecipanti:

iscrizioni venerdì 10 novembre 2023, dalle ore 20.00 alle 21.00, in sede. Occorre versare l’intera quota, pari ad € 50,00 per la stanza doppia, quota comprensiva della cena. Inoltre € 2,00 per la visita al Centro Visite Umbra ed € 5,00 per il cestino di domenica (chi lo vuole).
Per i non soci: assicurazione obbligatoria di € 12,00 per ognuno dei due giorni.

Direttori: Roberto Lavanna (338.4768024) – Caterina Forcella (347.1760766)

 

DESCRIZIONE DEL TERRITORIO

A partire dalla fine dell’800 e nei decenni successivi, lo stridio di ruote sui binari si è sovrapposto, nelle foreste garganiche, al suono delle chiome al vento. Era il suono prodotto dai treni a scartamento ridotto (60 cm. tra le rotaie) della Ferrovia Decauville. La linea ferroviaria era nata per facilitare il trasporto dei tronchi dalle aree più interne del Gargano orientale sino ai luoghi di stoccaggio e alle segherie, prima tra tutte quelle del Mandrione (nei pressi del Ponte delle Scalelle). Il primo tratto della linea risale al 1898 e fu realizzato da alcuni privati nei pressi di Foresta Umbra. A partire da quel momento la ferrovia si estese progressivamente sia in termini di lunghezza che di mezzi a disposizione. Nel 1945, all’analisi delle dotazioni relative al distretto di Umbra risultavano 23 km di linea, 7 locomotori, 54 carrelli. Analoga rete attraversava il complesso boschivo Quarto, Spigno e bosco di Manfredonia, nonché la faggeta di Rozzo Alto. In seguito l’eccessivo costo per la manutenzione e l’ammodernamento tecnologico decretarono il progressivo disuso della linea. Agli inizi degli anni ’60, la ferrovia è ormai inutilizzata. La trazione in salita avveniva con piccole locomotive a vapore mentre le discese avvenivano per inerzia. L’aderenza era facilitata con la caduta di sabbia sulle rotaie. Ogni percorso veniva scelto in modo da richiedere minime opere accessorie (ponti, muri di sostegno, ecc.) e con pendenze minime. Ancora oggi i tracciati della ferrovia Decauville sono rintracciabili lungo alcuni sentieri. Nel primo pomeriggio andremo al Museo Naturalistico all’interno del Centro Visite Umbra che è costituito da tre sezioni: Flora garganica, Archeologia garganica, Fauna garganica; la quarta sezione, esterna, è dedicata all’attività dei boscaioli con una carbonaia. Le traversine degli antichi binari sono divenute materiale legnoso per la realizzazione delle tante aree di sosta presenti nella foresta Umbra. Molto interessanti anche alcune pregevoli opere accessorie ancora visitabili come il Ponte delle Scalelle, unico grande ponte della decauville dalla fine del XIX secolo e in funzione fino al 1956.

 

  Scheda Tecnica

 

Domenica 26 novembre

ANELLO SFILZI - CARITATE
(RIFUGIO SFILZI – GRAVA DI POZZO LOMBARDO – GRAVA DI MALANOTTE –
CASERMA CARITATE – FONTANA SFILZI – RIFUGIO SFILZI)

Difficoltà:

 

E

Quota massima:   718 m. (Sentiero n. 3 presso Grava di Pozzo Lombardo)
Quota minima: 272 m. (Caserma Caritate)
Dislivello:

446 m.

Dutara:   7 ore circa
Lunghezza:   17 Km.
Equipaggiamento:  
scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a cipolla, giacca a vento, bastoncini da trekking (consigliati)
 
Colazione:   a sacco
Acqua:   secondo necessità, non è possibile rifornirsi lungo il percorso
Mezzi di trasporto:   circa 15 minuti da Vico del Gargano - auto proprie
Appuntamento:   ore 8.00 parcheggio Rifugio Sfilzi - Partenza: ore 8.05

Distanza da Vico del Gargano: 8,5 km. Prendere la SP 528 in direzione Monte Sant’Angelo fino al Rifugio Sfilzi.

Modalità di partecipazione:

la sera di sabato 25 novembre saremo ospitati all’Hotel Maremonti di Vico del Gargano (Via della Resistenza, 119)

Partecipanti:

iscrizioni venerdì 10 novembre 2023, dalle ore 20.00 alle 21.00, in sede. Occorre versare l’intera quota, pari ad € 50,00 per la stanza doppia, quota comprensiva della cena. Inoltre € 2,00 per la visita al Centro Visite Umbra ed € 5,00 per il cestino di domenica (chi lo vuole).
Per i non soci: assicurazione obbligatoria di € 12,00 per ognuno dei due giorni.

Direttori: Roberto Lavanna (338.4768024) – Caterina Forcella (347.1760766)

 

DESCRIZIONE DEL TERRITORIO

La Foresta Umbra occupa un'area di circa 15.000 ettari. Comprende zone tutelate dal 1977 come riserve naturali biogenetiche (Foresta Umbra, 399 h e Falascone, 48 h), caratterizzate da faggeta mista e una riserva integrale (Sfilzi, 56 h), zona di transizione tra faggeta e cerreta. Nel 2017 La Foresta Umbra è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO per le sue faggete vetuste. Il paesaggio che attraverseremo è quello tipico della Foresta Umbra, quindi vegetazione molto folta costituita da alberi di faggio e quercia. Sul terreno c'è una presenza massiccia di Pungitopo Garganico e Agrifoglio. Entrambe hanno la particolarità di possedere in determinati periodi dell'anno, dei frutti rossi non commestibili di forma circolare. Importante è sapere che entrambe le specie sono protette ed è quindi vietato calpestarle, tagliare o estirparle. Un'altra pianta erbacea che a prima vista sembrerebbe la pianta di finocchio è in realtà la Ferula, volgarmente conosciuta come Finocchiaccio o Ferla. La Ferula è una Pianta erbacea perenne, in primavera, alla fioritura il fusto si allunga fino a 3 m. Fiorisce in maggio e giugno. La zona di Sfilzi è costituita da una parte di riserva integrale, all'interno della quale non sono ammesse attività di nessun tipo, ad eccezione della ricerca scientifica; di considerevole bellezza e valore è la Fontana Sfilzi risalente alla fine del 1796, come si legge sulla pietra posta al centro della stessa. La Fontana, è costituita da una serie di rientranze nella roccia da cui sorge l’acqua, questa acqua poi viene convogliata in una vasca sottostante. In questa vasca si può notare la presenza di un anfibio della famiglia Salamandridae, comunemente noto come Tritone. Rigogliosa è la presenza in questa zona della Felce. La Caserma di Caritate è risalente alla fine dell’800. Appartenente inizialmente alla Famiglia Forquet, come l’area della Riserva Sfilzi, nel 1919 è stata acquistata dalla ex Azienda di Stato per le foreste demaniali (ASFD). Si narra che Forquet, generale dell'esercito di Napoleone, abbia sposato la figlia di una nota famiglia di Vico del Gargano, la Bella. Ammirando questa grande Villa immersa in un parco all'interno del Parco Nazionale, si intuisce la bellezza e la maestosità che all’epoca dove possedere questa residenza.

 

DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Si parte dal Rifugio Sfilzi (m. 660) con il sentiero con linea rossa tratteggiata della Carta dei Sentieri del Parco Nazionale del Gargano, per arrivare al sentiero n. 3 (m. 694), che seguiremo, passando per Grava di Pozzo Lombardo e Grava di Malanotte, fino alla Caserma Caritate (m. 272). Da Caserma Caritate torneremo per il sentiero n. 2 fino al bivio per Fontana Sfilzi (m. 419) da dove proseguiremo per il sentiero n. 1 e, percorrendo un ponticello di legno, ci si incammina su una aspra salita, all’interno della Riserva Integrale, verso la zona del villaggio di Casalini (ruderi) e da qui fino al Rifugio Sfilzi.
Avvertenze sul percorso
Il percorso, lungo, si sviluppa su sentiero e/o mulattiera, con piccoli ma costanti dislivelli, folta vegetazione circostante, ben tracciato, non presenta particolari difficoltà.

 

 

Cartografia

 

 

 

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