C.A.I. Foggia 2018

 

 


     

Domenica 10 novembre 2019 MONTE VULTURE (CIRCUITO)
 

 

 
Appuntamento: ore 8.00 davanti al Liceo Scientifico “A. Volta” - Partenza: ore 8.10
Direttori: Caterina Forcella (347.1760766) – Roberto Lavanna (338.4768024)
Come raggiungere il luogo di inizio del percorso da Foggia: prendere la Superstrada Foggia-Candela, quindi proseguire diritto per la SS 655 (Bradanica) per Potenza e percorrerla fino al bivio (a destra) per la SS 401 (Ofantina) che segue il corso del Fiume Ofanto, proseguire fino al bivio per i Laghi di Monticchio seguendone le indicazioni e arrivare all’Abbazia di San Michele.
Intorno alle ore 15.30 è previsto il ritorno alle proprie automobili
 
DESCRIZIONE DEL TERRITORIO:
Il Vulture è un vulcano spento situato nella parte settentrionale della provincia di Potenza, in Basilicata. La montagna raggiunge i 1.326 m di altitudine. Vulcano isolato, il Vulture è stato attivo fino al Pleistocene superiore, ossia fino a circa 130.000 anni or sono, con lunghe fasi di quiescenza. Fenomeni vulcanici secondari si sono verificati anche in epoca contemporanea, fino al 1820. I versanti dell'edificio vulcanico sono interamente ricoperti da una fitta e rigogliosa vegetazione favorita dalla naturale fertilità dei terreni che si sviluppano da rocce vulcaniche. Immersi in uno scenario verdeggiante, a un'altitudine di circa 660 m s.l.m., si distendono i due laghi di Monticchio, tipici laghi vulcanici occupanti il principale cratere dell'edificio vulcanico esistente durante la sua fase finale di attività. Estesi e pregiati sono i boschi di castagno: Marroncino di Melfi D.O.P. è la denominazione protetta delle prelibate castagne che si producono in questi luoghi. Altri alberi sono Faggi, Querce, Conifere. Nella zona del Monte Vulture si estendono oltre 1.500 ettari di vitigno rosso Aglianico. L'Aglianico del Vulture è annoverato tra i migliori vini rossi d'Italia. Alle pendici sorgono numerosi stabilimenti per l'imbottigliamento dell'acqua minerale. L’Abbazia di San Michele è un edificio religioso la cui costruzione risale all'VIII secolo d.C., intorno ad una grotta abitata da monaci basiliani. Fu eretta su una grotta scavata nel tufo, nei pressi della quale sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV-III secolo a.C. L'abbazia passò poi ai benedettini (che la abbandonarono nel 1456), ai cappuccini (che fondarono una biblioteca e un lanificio) e, nel 1782 all'ordine militare costantiniano, che ne fu proprietario fino al 1866. L'intero complesso è costituito da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di S. Michele. La Grotta dell'Angelo dedicata a S. Michele è adornata da affreschi risalenti alla metà dell'XI secolo ed era il luogo dove si riunivano in preghiera i monaci italo-greci che anticamente abitavano la zona.
AVVERTENZE SUL PERCORSO: il percorso non presenta particolari difficoltà ma richiede un buon allenamento!
Per i non soci: assicurazione obbligatoria pari a € 6,00
DESCRIZIONE DEL PERCORSO: il percorso è ad anello. Dopo aver parcheggiato le macchine nei pressi dell’Abbazia di San Michele, si torna un poco indietro - a piedi in 10’ - su strada asfaltata, dopo i resti della stazione di partenza della vecchia funivia; si arriva all’imbocco del Sentiero dei Briganti a 740 m. di altitudine: una carrareccia che sale con una notevole pendenza, attraverso boschi di castagni poi faggi e conifere, fino a raggiungere la strada asfaltata che arriva da Rionero in Vulture, da qui – in circa 30’ - si arriva nei pressi del Rifugio del Monte Vulture (in gestione al CAI Melfi) a 1.280 m. slm, dove faremo la sosta pranzo. Al ritorno, il sentiero si snoda sul versante della montagna verso la città di Melfi, con vista (verso nord) sul Gargano e le Murge (est), scende verso la località di Femmina Morta (versante verso i laghi, a sud), Fontana dei Piloni e termina a Fontana dei Faggi, da qui, il sentiero ripercorre per un breve tratto il sentiero iniziale di andata. Spettacolare il fogliame a terra, i ricci delle castagne in ogni dove, i colori dell’autunno, il bosco maestoso. Il bosco è abitato da una fauna stanziale fatta di volpi, lupi, cinghiali oltre a ricci e altri animali di piccola taglia quali ghiri, tassi, donnole e faine. Nell’avifauna spicca il nibbio reale che ha contribuito a far definire il Vulture “la montagna dei falchi”.
Scheda Tecnica
Difficoltà : E
Dislivello : 540 m circa
Quota massima: 1.280 metri (Monte Vulture)
Sviluppo del percorso: 10,00 km.
Durata A/R: 4,5 ore circa (escluso soste)
Mezzi di trasporto: auto propria
Colazione: a sacco
Acqua: secondo necessità
Equipaggiamento: a cipolla
Attrezzatura consigliata bastoncini da trekking
Distanza luogo escursione: 76 km (andata)
 
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Cartografia